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Via Crucis per i giovani

aiutati dalle riflessioni del card. Carlo M. Martini

La comunità prega nell’anno del Sinodo sui giovani e il discernimento

Introduzione alla Via Crucis



Pres./ Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
Celebriamo insieme la Passione di Gesù nella forma, stabilita dalla Chiesa, della Via Crucis biblica. Mediteremo percorrendo anche fisicamente le stazioni indicate dal vangelo di Marco: dall’entrata di Gesù in Gerusalemme fino all’attesa della Risurrezione.

In quest’anno dedicato al Sinodo dei Vescovi sui giovani e il discernimento vocazionale, mediteremo lungo il cammino, aiutati dalle riflessioni del card. Carlo M. Martini a seguito del Sinodo dei giovani della diocesi di Milano. Ne profittiamo per pregare per i giovani, in partico­lare per i giovani della nostra città, affinché si inoltrino nella vita ben muniti della fede in Gesù e dell’appoggio morale e spirituale della comunità ecclesiale.

Con questa intenzione di preghiera, inoltriamoci nel cammino della Via Crucis:

«Gesù annunzia la via della Passione che poi percorre con coraggio fino in fondo. Noi siamo chiamati a seguirlo, almeno con l'affetto, nella contemplazione che ci avvicina a Lui con il cuore, per realizzare in qualche modo ciò che Pietro non ha potuto, pur avendolo desiderato; cioè, il “dovessi morire con Te!” (Mc 14, 31)» 1.

Prima Stazione: GESÙ ENTRA A GERUSALEMME



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!». (Mc 11, 7-10)

Lett. 2: Gesù, dopo aver dato la luce della vista e la chiarezza della vita al mendicante cieco che sedeva lungo la strada, entra nella città. Non ha paura di misurarsi con la convivenza degli uomini. Gesù va diritto per la sua strada, sa in quale casa deve entrare e di quale salvezza c’è bisogno. Gesù sa che qualcuno lo aspetta.
Abbiate anche voi il coraggio di attraversare le città. Passate tra le folle nel nome di Gesù, andate diritto per la via dell’obbedienza della fede, qualcuno di inaspettato vi attende, vi farà entrare nella sua casa e darete gioia alla sua e alla vostra vita. Le nostre città hanno bisogno di voi, non abbiate un’idea della fede troppo intimistica, Gesù parlava per le strade, entrava nelle case, non faceva differenze, sapeva meravigliare, era discreto e deciso. Al suo passaggio saliva la lode a Dio perché annunciava l’evangelo. Non rinchiudetevi mai, la Chiesa è aperta al mondo. 2

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché anche noi abbiamo la forza di essere veri testimoni della fede nelle nostre città e nella nostra vita quotidiana, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Perché la nostra vita contribuisca a formare una Chiesa aperta al mondo e attenta ai giovani, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.


Seconda Stazione: GESÙ RICEVE L’UNZIONE A BETANIA




Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Allora Gesù disse: «Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura». (Mc 14, 3. 8)

Lett. 4: Abbiate la gioia di una casa comune: una domus ecclesiae.
Prima che un edificio ci sia un contesto, un luogo permanente di incontro, giorni di vita insieme in cui si respiri uno stile di fraternità, di lavoro e di preghiera; tempi comuni dentro la vita ordinaria, per imparare a fare bene le cose di tutti i giorni, e per interpretare insieme la Parola e la cultura contemporanea, con l’intelligenza della fede e con il desiderio di dialogare con tutti. 3

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché all’interno della nostra comunità impariamo ad adottare uno stile di vita fraterno, nella collaborazione e nella preghiera, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Perché la Parola di Dio ci illumini nel nostro lavoro quotidiano e perché il dialogo costitui­sca la base di ogni nostra relazione, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.



Terza stazione: GESÙ CELEBRA L’ULTIMA CENA CON I SUOI



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
Venuta la sera, Gesù arrivò con i Dodici. E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». (Mc 14, 17. 22-25)

Lett. 2: La Passione non è accidentale, ma è Gesù stesso che ha accettato fino in fondo questa estrema umiliazione; allora essa comincia ad acquistare un senso, perché diventa un atto umano di Gesù. Quali sono gli episodi che sottolineano il «perché lui stesso lo volle» ?
L’unzione di Betania, dove Gesù dice: «Ciò che essa ha fatto, l’ha fatto per ungere in anticipo il mio corpo per la sepoltura » (14,8); cioè Gesù va verso il mistero di degradazione umana che coscientemente accetta.
Durante la Cena: «Il Figlio dell’Uomo va, come è scritto di Lui» (14,21); quindi, Gesù entra in un disegno del Padre. Sempre durante la Cena, ancora più chiaramente: «Questo è il sangue versato per molti» (14,24).
L'Eucaristia è il mistero che mostra come Gesù accetta di cuore e anticipa in sé la Passione.
Tutta la passione va quindi meditata riportandola, per così dire, nell’intimo del cuore del Signore che è andato incontro a questo tragico fatto volontariamente. Gesù è andato incontro alla morte, perché ha voluto venirci incontro fino in fondo; cioè, non ha voluto tirarsi indietro di fronte a nessuna conseguenza del suo essere con noi, affidandosi a noi completamente. 4

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché accogliamo il dono della vita di Gesù, lasciandoci cambiare il cuore e la mente dal suo amore coraggioso e forte, pur nell’umana debolezza, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Perché celebrando l’Eucaristia ci sentiamo spinti ad accogliere tutti gli uomini come fratelli per i quali Gesù ha dato la sua vita, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.




Quarta Stazione: GESÙ PREGA NELL’ORTO DEGLI ULIVI



Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». (Mc 14, 33-36)

Lett. 4: Cari giovani, domandate il dono della preghiera per poter vedere Gesù, perché la preghiera è luogo della comunione intima con Dio e fonte della gioia che ognuno è chiamato a dire con la propria vita.
Con la Parola e i Sacramenti vivrete un incontro reale con Gesù e sarete spinti a nuove forme di carità, in scioltezza e semplicità di cuore, con intelligenza e avvedutezza. Sostenete nelle comunità cristiane la bellezza delle celebrazioni, con linguaggi e strutture che non appesantiscano, ma al contrario rendano più visibile lo Spirito.
Solo il dono della preghiera, praticato con fedeltà e perseveranza fa gustare il mistero di Dio e illumina le scelte fondamentali della vita. 5

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché, attraverso la preghiera, impariamo a vivere un incontro reale con Gesù e a praticare nuove forme di carità, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.
Perché il dialogo con Dio illumini le scelte fondamentali di ciascuno di noi e di tutti i nostri giovani, ti preghiamo: Ascoltaci, o Signore.



Quinta stazione: PIETRO RINNEGA GESÙ



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò.
E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto. (Mc 14, 66-68. 72)

Lett. 2: Siate contenti di essere cristiani; chi si lascia raggiungere dal Signore è contento. Non siate eccessivamente preoccupati di molte cose; cercate, con una regola di vita, i segni concreti con cui rimanere vicini al Signore.
Ricercate Gesù nella vita quotidiana: la famiglia, gli amici, lo studio, il lavoro, l’università sono i primi luoghi di vita in cui si può incontrare il Signore. Mantenete la precisione della preghiera quotidiana del mattino e della sera, costruite i tratti cordiali e gioiosi del vostro temperamento, esprimetevi in una buona disponibilità all’incontro e all’aiuto concreto delle persone, tenete viva l’intelligenza con un pensiero vivo sulle cose e sul mondo, disponetevi alla carità: la carità è un dono di Dio ed è un servizio per i fratelli. In tutto questo si gioca innanzitutto il vostro vivere da cristiani. 6

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché l’incontro con il Signore sia per noi e per i nostri giovani sempre una fonte di gioia nella vita di tutti i giorni, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Perché il nostro vivere da cristiani si manifesti innanzitutto nella carità verso i fratelli, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.




Sesta stazione: GESÙ DAVANTI A PILATO



Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
Pilato disse di nuovo [alla folla]: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mc 15, 24-26)

Lett. 4: Chi incontra Gesù sa evitare la frode e sa pagare di persona in misura generosa. Partecipate con frutto ai corsi di formazione sociale e politica, e assumete progressivamente, a diversi livelli, le prime responsabilità pubbliche.
Abbiate a cuore il mondo professionale, la cultura umanistica e quella scientifica, i nuovi campi dell’economia, dell’informatica e della bioetica, perché siano sempre a servizio dell’ uomo.
Lavorate per la pace, sapendo che non c’è pace senza giustizia e senza perdono. Coltivate l’informazione e il dialogo, costruite una cultura della pace. 7

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché in tutte le nostre occupazioni siamo sempre veri testimoni della nostra adesione a Cristo per la fede, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
La pace si costruisce non per le imposizioni di pochi, ma con la partecipazione di tutti: per­ché, a partire dalla nostra città, regni la pace nel mondo, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.



Settima stazione: GESÙ È FLAGELLATO E DERISO



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
I soldati condussero Gesù dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocaro­no tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spoglia­rono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti. (Mc 15, 16-20)

Lett. 2: Gli evangelisti hanno compreso che Cristo era Messia e rivelatore del Padre soprattutto nella Passione. [Questo avviene anche a noi, contemplando la Passione di Gesù].
Tu conosci, Padre di misericordia, quanto è importante per noi la misteriosa comunione con le sofferenze del Cristo. Tu sai come ci è difficile, lontana dalla nostra mentalità, smentita continuamente dal linguaggio quotidiano. Per questo ti chiediamo umilmente di aprirci gli occhi della mente e del cuore perché conosciamo Cristo, la potenza della sua Risurrezione, la comunicazione alle sue prove, per potere con lui offrire la nostra vita per il corpo di Cristo.
Te lo chiediamo, Padre, insieme con Maria, Madre addolorata, per la gloria di Gesù, morto e risorto per noi, che vive e regna nella Chiesa e nel mondo per tutti i secoli dei secoli. Amen. 8

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché le nostre sofferenze e i problemi che affrontiamo ogni giorno siano occasioni per stare accanto a Gesù e sentire la sua compagnia, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
La pace si costruisce non per le imposizioni di un gruppo ma con la partecipazione attiva di tutti: perché nel mondo regni la pace, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.



Ottava stazione: GESÙ È CONDOTTO AL CALVARIO



Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
I soldati condussero fuori Gesù per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa “Luogo del cranio”, e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. (Mc 15, 20-23)

Lett. 4: L’insegnamento di Gesù al piccolo gruppo dei Dodici si può riassumere nel modo seguente: chi ha accettato la chiamata personale a seguirmi, a essere con me, deve accettarmi così come sono. E come viene descritta l'identità e l'agire di Gesù? Egli spiega che come e dove Lui è, anche gli altri devono essere. Dice, per esempio: io non sono venuto per essere servito, ma per servire; così chi di voi vuole essere come me, sia servo di tutti.
Io bevo per primo il calice della Passione; così posso chiedere che voi beviate il mio calice.
Io accetto la contraddizione, l'essere respinto dalla maggioranza del mio popolo; posso chiedere che anche voi accettiate la contraddizione, la contestazione, da qualunque parte venga, perché il Figlio dell'Uomo è stato respinto per primo.
In altre parole Gesù chiede di scegliere coraggiosamente una vita simile alla sua. Di sceglierlo nel cuore, perché l'avere questa o quella situazione esterna non dipende da noi. Dipende da noi, invece, scegliere nel cuore una vita quanto più possibile vicina al suo modo di vivere fra gli uomini. 9

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché tutti noi che ci proclamiamo Cristiani accettiamo con serenità di seguire il nostro Signore dovunque Egli ci conduce, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Perché nelle scelte che compiamo quotidianamente il criterio di discernimento sia il desiderio di rimanere dentro l’amore di Cristo Gesù, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.



Nona stazione: GESÙ È CROCIFISSO FRA DUE MALFATTORI



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
Crocifissero Gesù e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. (Mc 15, 24-27)

Lett. 2: Restate vicino ai poveri, ai poveri di ogni categoria, poveri di pane, di affetto, di cultura, di libertà, di salute… mediante il rapporto personale e attraverso una convinta dedizione alle istituzioni civili.
Abbiate una grande capacità di iniziativa per costruire il mondo: non nascondetevi, uscite all’aperto, riconoscete gli errori e ripromettetevi nel dono.
Amate le nostre città e il nostro paese, e apritevi alle dimensioni del mondo. Studiate, e siate competenti nella vostra professione, siate uomini e donne di giustizia, gente che dà quattro volte tanto a chi ha bisogno di presenza e di aiuto. 10

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché contribuiamo ad abbattere ogni tipo di povertà con il nostro aiuto, piccolo o grande che sia, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Perché le nostre iniziative per il bene non restino confinate ai nostri interessi, ma si aprano a chi ci sta accanto e al mondo intero, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.



Decima stazione: GESÙ È DERISO DAL SUO POPOLO



Lett. 3: Dal vangelo secondo Marco:
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. (Mc 15, 29-32)

Lett. 4: Gesù viene tentato in ciò che gli sta più a cuore: «Se sei il figlio di Dio, scendi dalla croce». Ma Gesù è figlio di Dio e l'insulto vuol costringerlo a scegliere la via del potere, del trionfo, lasciando la via dell'obbedienza e dell'umiltà. È quindi tentato sulla sua strada, sulla sua vocazione. Spesso vi sarà capitato o vi capiterà che altri dicano: Ci sono tante cose da fare per la Chiesa e perché tu scegli la via del seminario, una via di sacrificio, di rinuncia? Perché scegli la via del sacerdozio, una via povera e difficile?
La fame e la fatica, la tristezza fino alla solitudine, la tentazione sulla vocazione, sono tre esempi attraverso i quali vediamo che cosa Gesù sopporta per noi.
Approfondiamo la domanda: Perché, Signore Gesù, tu che non avevi bisogno di viverle, sei passato per queste prove così dure? E Gesù ci risponderà: Per esserti vicino, per conoscere e sperimentare quello che tu puoi provare e provi. 11

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché i nostri sacerdoti e le persone consacrate che vivono in mezzo a noi siano accolte come segni dell’amore di Dio per la nostra comunità, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Per la nostra comunità cristiana: perché sappia accogliere in comunione di fede e di amore tutti i suoi figli, anche quelli da tempo lontani, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.




Undicesima stazione: GESÙ AFFIDA LA MADRE A GIOVANNI



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Giovanni:
Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19, 26-27)

Lett. 2: Siate accoglienti, aprite le vostre relazioni, i vostri rapporti umani. Imparate a salutare, a stabilire nuove amicizie, ad allargare il numero dei conoscenti e degli amici.
Nelle vostre relazioni ci sia spazio per chi condivide già la gioia del Vangelo, ma anche per chi è più lontano, per formazione, per tradizione, per storia personale, per contesto familiare, per situazione ecclesiale. Siate capaci di accogliere i fratelli di fede, ma anche i fratelli di umanità.
Ci vuole attenzione comunitaria e dedizione personale, affinché i luoghi della comunità cristiana siano un crocevia più sciolto, più leggero, più capace di entrare nei veri bisogni delle donne e degli uomini di oggi. 12

Pres./ Guida: Preghiamo:
Per la nostra comunità, perché accolga l’estremo dono di Gesù, prendendo Maria come Madre e Sorella nel cammino della sequela del Signore, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Per tutti noi, perché superiamo l’esclusivismo delle simpatie e dei “cerchi chiusi”, anche quando la nostra libertà e il nostro interesse ne soffrono, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.




Dodicesima stazione: GESÙ MUORE IN CROCE



Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: «Eloì, Eloì, lema sabactàni?», che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. (Mc 15, 33-34. 37)

Lett. 4: Il Signore vuole che il vostro amore sia singolare, fedele, capace del dono grandissimo di voi stessi, corpo e anima, nella singolarità di ogni vocazione.
Amate il matrimonio e tenete alta la considerazione della verginità cristiana: entrambi sono segni dell’amore di Dio che non abbandona mai il suo popolo.
Considerate l’amore un’autentica vocazione da ricercare, con profondo discernimento e con coraggio evangelico. Amate la castità che è forza interiore e capacità di attesa, signoria su se stessi e preambolo di fecondità.
Dedicate pensiero e volontà all’esplorazione di questi aspetti della vita, con rigore, con capacità critica e con profonda onestà. La Chiesa vi accompagna con infinita comprensione e con precise proposte; avere dei punti fissi era già, per il popolo di Israele, un aiuto prezioso per attraversare i deserti. 13

Pres./ Guida: Preghiamo:
Per tutte le donne e gli uomini della nostra comunità: perché sappiano compiere ogni azione, anche la più insignificante, solo per amore, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Per la nostra comunità: perché sappia aiutare tutti i suoi figli nella sfera dei legami affettivi, mediante l’accompagnamento individuale, discreto e sincero, con la saggezza pedagogica della tradizione etica cristiana, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.




Tredicesima stazione: GESÙ È RICONOSCIUTO COME FIGLIO DI DIO



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
[Alla morte di Gesù] il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome. (Mc 15, 38-40)

Lett. 2: Siate capaci di vivacità spirituale, perché la salvezza viene a volte in maniera inaspetta­ta; in situazioni complesse sa trovare strade diritte, non troppo programmabili, ma frutto di generosità, di preparazione assidua e di saggio e pacato discernimento. La salvezza si arma di fiducia, di dialogo, di pazienza e di lavoro. La salvezza si insinua nelle istituzioni e nei contesti di oggi, entra in ogni casa che sa accogliere davvero!
La cura della comunità e l’attenzione al vivere civile siano sempre tenute insieme.
Ci sono luoghi che sembrano impenetrabili, perduti, rovinati per sempre, inaccessibili al Vangelo: abbiate fiducia, andate incontro al mondo contemporaneo; ha bisogno di voi e vi aspetta. Il figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto. Non c’è niente di perduto che non possa essere salvato.
Col coraggio e la fiducia di Gesù, attraversate la città!
Non abbiate paura di essere i santi del nuovo millennio! 14

Pres./ Guida: Preghiamo:
Per i giovani della nostra comunità: sappiano confidare in Dio anche quando le difficoltà della vita sembrano insuperabili, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Per la nostra comunità: perché sorgano in essa vocazioni alla vita sacerdotale e consacrata e perché noi tutti coltiviamo il desiderio della santità, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.

Quattordicesima stazione: GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE E SEPOLTO



Lett. 3: Dal Vangelo secondo Marco:
Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. (Mc 15, 42-47)

Lett. 4: La generazione più giovane verrebbe meno al suo dovere, se con la sua spigliatezza e con il suo idealismo indomito non sfidasse e criticasse i governanti, i responsabili e gli insegnanti. In tal modo fa progredire noi e soprattutto la Chiesa. Il contributo «dei figli e delle figlie» è fondamentale. Essi sono ancora interessati oggi a criticare noi, la Chiesa, i governanti, oppure si ritirano in silenzio? Dove esistono ancora conflitti arde la fiamma, lo Spirito Santo è all’opera. Nella ricerca di collaboratori e vocazioni religiose dovremmo forse prestare attenzione innanzitutto a coloro che sono scomodi e domandarci se proprio questi critici non abbiano in sé la stoffa per diventare un giorno responsabili e alla fine sognatori. Responsabili che guidino la Chiesa e la società in un futuro più giusto e «sognatori» che ci mantengano aperti alle sorprese dello Spirito Santo, infondendo coraggio e inducendoci a credere nella pace là dove i fronti si sono irrigiditi. 15

Pres./ Guida: Preghiamo:
Perché, per la sua morte e resurrezione, Gesù doni a noi tutti di credere nel futuro che Lui prepara per l’umanità e per ciascuno di noi, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.
Perché sappiamo testimoniare il Vangelo, anche nelle difficoltà della vita, credendo che la Pasqua del Signore è la forza mite che vince il mondo, ti preghiamo: Ascoltaci, Signore.


IN ATTESA DELLA RESURREZIONE DI GESÙ



Lett. 1: Dal Vangelo secondo Marco:
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. (Mc 16, 1-4)

Lett. 2: Alcuni giovani «hanno sperimentato la presenza del soffio dello Spirito e scoperto con maggior consapevolezza che Gesù Cristo è colui che dà senso, gusto e promessa ai nostri giorni e al nostro futuro.
Questo senso della vita è ciò che noi, questa sera, ricerchiamo e che dobbiamo, con coraggio, annunciare apertamente al mondo» 16.


Conclusione della Via Crucis



Pres./ Guida: Concludiamo la nostra celebrazione con una preghiera composta dal card. Martini, affinché la nostra contemplazione della Passione del Signore porti frutto nella vita quotidiana di ciascuno di noi e di tutti i giovani del mondo:

Signore, nostro Dio e nostro Padre,
ti domandiamo la conoscenza della Croce del tuo Figlio.

Donaci di contemplarlo
come l’ha contemplato Giovanni, il testimone fedele;
come l’hanno contemplato i primi cristiani,
e Stefano negli ultimi momenti della sua vita.

Donaci, Padre, di contemplare la gloria
che hai dato a tuo figlio e che risplende nella Croce.

Rendici partecipi della contemplazione
dei santi Padri della Chiesa,
dei santi e dei mistici di tutti i tempi,
di coloro che hanno dato la loro vita per la fede
e che hanno perdonato a chi faceva loro del male.

Te lo chiediamo per Gesù che ha perdonato i suoi nemici,
per questo Gesù che è il Messia,
il Cristo nostro Signore,
che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. 17

Benedizione finale e congedo
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